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GOFFREDO FOFI

Presidente onorario

Goffredo Fofi nasce a Gubbio, in provincia di Perugia, il 15 aprile 1937. Nel 1955, a diciotto anni, raggiunto dall'eco delle imprese di Danilo Dolci, lascia Gubbio per giungerlo nella Sicilia del tempo, arcaica e poverissima. È profondamente affascinato dal filosofo di Partinico, dalle sue battaglie a fianco dei disoccupati, dagli scioperi al rovescio, dalla lotta alla mafia costruita sul fondamento di un pacifismo gandhiano a quei tempi ancora sconosciuto in Italia.

In un'intervista pubblicata su La Repubblica del 14 aprile 2007, intitolata Goffredo contro tutti e rilasciata in occasione dei suoi settant'anni, spiega che gli scioperi al rovescio «Consistevano, per esempio, nell'asfaltare una strada bianca con un gruppo di disoccupati. E rivendicare il diritto al lavoro». I carabinieri gli firmarono il foglio di via «Per avere insegnato senza percepire stipendio». Lucio Lombardo Radice scrisse in sua difesa un editoriale sulla prima pagina de L'Unità: «Delitto d'alfabeto».

 

La sua visione da intellettuale engagé è da sempre volta alla costruzione di una rete alternativa alla cultura del consumismo e dell'omologazione culturale. Saggista, critico teatrale, letterario e cinematografico, è divenuto nel tempo una voce autorevole del panorama culturale nazionale. Il suo impegno critico si è incentrato soprattutto sul rapporto tra realtà sociale e la sua rappresentazione artistica. Ha contribuito, con altri intellettuali, tra cui Grazia Cherchi e Piergiorgio Bellocchio, alla nascita di riviste storiche come i Quaderni Piacentini, La Terra vista dalla Luna, Ombre rosse, Linea d'ombra.

 

È stato anche animatore di riviste minori o di minoranze attive tra gli anni Ottanta e Novanta come il Piccione viaggiatore, Nino domani a Palermo e Dove sta Zazà.

La sua partecipazione verso le minoranze e i "diseredati" lo ha anche spinto ad occuparsi di bambini dei quartieri popolari; fu infatti tra i fondatori a Napoli della Mensa dei bambini proletari. A questo ha unito una forte partecipazione verso la "questione meridionale" che l'ha spinto ad incontrare e frequentare i maggiori meridionalisti del secondo dopoguerra, da Salvemini a Manlio Rossi-Doria. Dalla prospettiva "meridionale" ha realizzato anche riviste come «Dove sta Zazà» fatta con la collaborazione di Stefano De Matteis.

È stato direttore della rivista Lo Straniero, da lui fondata nel 1997 che ha terminato le pubblicazioni alla fine del 2016 e ideatore del Premio Lo Straniero. Come consulente editoriale, direttore di riviste e critico militante ha scoperto, incoraggiato e seguito gli inizi di parecchi scrittori, più o meno di successo, come Alessandro Baricco, Raul Montanari, Sergio Atzeni, Stefano Benni, Giulio Angioni, Maurizio Maggiani, Roberto Saviano.

 

Attualmente dirige la rivista Gli asini ed è il direttore editoriale delle Edizioni dell'asino. Collabora con il quotidiano Avvenire e con le riviste Panorama, Internazionale e Film TV.

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